
Autore: Fiorenza Frazzitta
Data di pubblicazione: 13 giugno 2019
Dare valore alle persone per diventare persone di valore
L’arte di ascoltare: il banchiere che investiva nel futuro
È notizia di questi giorni: "Miliardario di Hong Kong fa causa al robot che ha perso la sua fortuna in borsa” (La Stampa, 26 maggio ’19).
Venti milioni di dollari volatilizzati.
La domanda sorge spontanea: quanto contano la relazione, la conoscenza e la capacità di ascolto nel gestire il proprio patrimonio?
Quanto è importante la capacità di gestire l’emotività nei periodi di crisi?
Quanto vale avere accanto un consulente finanziario che conosce te, le leggi, gli strumenti e i meccanismi che regolano i mercati finanziari?
In un’epoca di crisi, di grandi cambiamenti e trasformazioni, in cui la tecnologia la fa da padrona, le persone rivestono un ruolo sempre più importante per la società.
L’intelligenza artificiale è e deve restare uno strumento utile all’uomo per gestire meglio il tempo e gli algoritmi matematici, può essere solo un ausilio informatico statistico, per il resto sono stati e sempre saranno gli uomini con le loro idee e con le sane relazioni a creare benessere e a far crescere l’economia.
Ce lo conferma la storia di quello che definirei il più grande banchiere che sia mai esistito al mondo, in tempi in cui la tecnologia era solo un sogno visionario.
L'uomo definito dal Time come uno dei “builders and titans” del XX secolo era di origini italiane: Amadeo Peter Giannini.
I suoi genitori erano emigranti e, dopo alterne, ma anche fortunate vicende, avevano comprato una tenuta agricola nella zona di San Francisco.
Il padre, Luigi Giannini, ancor prima di poter godere dei frutti della propria azienda, venne ucciso da un bracciante per una discussione nata per un debito di un dollaro. Fu proprio Amadeo che, all’età di appena 6 anni, avendo assistito alla scena, soccorre il padre morente. E da quel momento, avendo intuito che il denaro poteva avvelenare e, talvolta, anche togliere la vita, decise di voler dedicare la propria vita per far sì che il denaro non fosse mai più occasione di morte, ma di vita.
Nel 1892 Amadeo sposa Clorinda Flores Cuneo, figlia del più grande banchiere della California, proprietario e fondatore della Columbus Savings & Loan.
Quest’uomo morendo, nel 1902, lascia le redini ad Amadeo che, diventato Direttore Generale, cerca di cambiare la politica aziendale.
Giannini voleva una banca al servizio delle persone.
Amadeo scrive nei suoi diari che le banche prestavano il denaro a chi non ne aveva bisogno, non prestavano piccole somme ma, soprattutto, non le prestavano agli immigrati italiani.
Il cambiamento non gli fu concesso, per cui decise di lasciare il suo incarico e di fondare, nel 1904, la sua banca: la Bank of Italy, con la quale cominciò a praticare il micro-credito agli immigrati italiani. I prestiti concessi agli immigrati senza contratto e addirittura stipulati con delle croci a X a mo’ di firme, o una semplice stretta di mano, furono rimborsati nel 95% dei casi.
Il terremoto di San Francisco del 1906 contribuì alla crescita e alla notorietà di Giannini. Si racconta che prese un tavolo, lo piazzò in mezzo alla folla di sinistrati, ci mise sopra un cartello con scritto:"Bank of Italy: aperto ai clienti” e cominciò ad offrire soldi per la ricostruzione.
Amadeo Peter Giannini, trasformata la Bank of Italy in Banca D'America e di Italia e divenuto ormai famoso in tutto il mondo, cominciò a ricevere nei propri uffici strani personaggi.
Il primo, un comico di provincia, gli propose di finanziare la nascita dell’industria cinematografica, un’industria, gli disse:"che potesse trasmettere valori e principi”. Era Charlie Chaplin.
Il secondo disegnava fumetti e gli chiese di produrre un film con i disegni animati. Era Walt Disney.
Il terzo, di cui divenne grande amico, un ingegnere di origine siciliana che aveva perso il lavoro durante la crisi del 1929, appassionato di cinema, gli chiese di finanziare il suo primo film e vinse l’Oscar. Era Frank Capra.
Finanziò la Hewlett- Packard permettendo la modernizzazione del lavoro tramite l’informatizzazione.
Finanziò la costruzione del Golden Gate Bridge, favorendo lo sviluppo economico della città di San Francisco. Il Golden Gate venne finanziato senza interessi perché per Giannini era importante fare qualcosa per il bene della comunità.
Finanziò gli Stati Uniti d’America durante la seconda Guerra Mondiale e il piano Marshall.
Amadeo tenne sempre fede alla sua convinzione che mai sarebbe stato schiavo del denaro, tanto che alla sua morte, avvenuta il 3 giugno del 1949, il suo patrimonio ammontava a poco meno di 500.000,00$.
Tutti i premi, milioni di dollari che aveva ricevuto per i grandi risultati raggiunti, li aveva donati a fondazioni ed enti per la ricerca.
Penserete che magari che "erano altri tempi"?
La verità è che le regole sono e saranno sempre le stesse:
“Il denaro è un mezzo, mai un fine”
“Parlare è un bisogno. Ascoltare è un’arte”.
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