
Autore: Fiorenza Frazzitta
Data di pubblicazione: 10 luglio 2019
Leadership femminile e maschile a confronto
La nuova Europa delle Wonder Women
L’articolo di oggi è ispirato alla notizia della nomina di Cristine Lagarde alla presidenza della BCE e di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione UE.
Saranno loro a confrontarsi con la creazione di un “safe asset europeo”, un titolo sicuro, tripla A, alternativo al bund (titolo di stato tedesco) e ad affrontare una possibile nuova fase espansiva nella politica monetaria Europea - Sole 24 ore, 3 luglio 2019 di Rossella Bocciarelli.
Inevitabile per me, da donna, impegnata nel ruolo di consulente finanziario, pensare ad una Leadership tutta al femminile, in un ambiente, quello finanziario, quasi esclusivamente maschile.
Ma cosa è la Leadership?
Il termine è inglese, dal verbo “to lead”, che vuol dire condurre.
Se guardiamo all’etimologia della parola Italiana il termine condurre deriva dal latino: cum= insieme e ducere= tirare, da cui dux= condottiero, guida.
Il leader è quindi una guida che, con il proprio esempio e con grande umiltà, tira le fila di un progetto che viene condiviso con altre persone, quelle che, volontariamente e senza alcuna costrizione, lo mettono sulle proprie gambe e camminano perché si realizzi.
- Quanti esempi di leadership femminile abbiamo nella storia?
- Ci sono differenze tra le 2 tipologie di leadership?
- Quali?
Per poter rispondere a questi quesiti farò una sorta di parallelismo tra uomini e donne leader, che hanno dedicato la loro vita alla realizzazione dei propri sogni ed hanno contribuito a cambiare il mondo.
Donne e uomini leader a confronto
La prima persona che mi viene in mente è Madre Teresa di Calcutta.
Madre Teresa è stata la persona che ha creato la “Missione della Carità” evidenziando quanto fosse importante andare in aiuto alle persone più povere.
Tutt’oggi esiste ed opera l’ordine delle Missionarie della Carità.
Premio Nobel per la pace, proclamata Santa da Papa Francesco nel 2016, ha cambiato il nostro modo di vedere e di relazionarci con le persone più disagiate.
A Madre Teresa potremmo affiancare la figura maschile di un altro leader religioso: Mahatma Gandhi.
Di lui mi piace ricordare una frase
Sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo. Scopri chi sei e non avere paura di esserlo
Nel campo delle scienze penso a Madame Curie, considerata la prima donna scienziata della storia.
Vincitrice di ben 2 Premi Nobel, uno per la fisica, l’altro per la chimica, fu la prima insegnante donna alla Sorbona.
Lei diceva
Niente va temuto nella vita: tutto deve essere solamente compreso
A Madame Curie possiamo affiancare la figura di Albert Einstein, anche lui Premio Nobel per la Fisica.
Einstein, famoso anche per sue tante frasi celebri, a proposito di Madame Curie diceva
È fra tutte le persone celebri la sola che la gloria non abbia corrotto
In politica Margaret Thatcher, Primo Ministro inglese da 1979 al 1990, prima donna ad aver conferito un incarico di governo, conosciuta come Lady di Ferro, leader del partito conservatore.
Gli anni ’80 sono stati definiti, addirittura, l’Era Thatcheriana.
M. Thatcher diceva
Essere potenti è come essere donna. Se hai bisogno di dimostrarlo vuol dire che non lo sei!
Chi parlava di lei diceva
Era una donna molto paziente, a patto che alla fine si facesse come voleva lei
Tipicamente femminile, direi!
Alla Thatcher mi piace associare la figura di Winston Churchill, il vincitore della II Guerra Mondiale.
Winston Churchill da ottimista diceva
Il successo è la capacità di passare da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo
E infine, Maria Montessori: educatrice, pedagogista, medico, diventata famosa per il suo metodo educativo, il Metodo Montessori, ancora oggi usato in 20.000 scuole nel mondo.
Rivoluzionò il metodo educativo dei bambini lasciando loro la libertà di operare le proprie scelte in piena autonomia (liberismo assoluto).
A Maria Montessori affiancherei Benedetto Croce: filosofo, storico, politico del Liberismo sociale.
Ma vi chiedo, si tratta di figure contrapposte o complementari?
In cosa cogliamo l’essenza femminile?
Quali sono le caratteristiche distintive di una leader donna?
Direi che si tratta di caratteristiche complementari, trasmesse al genere femminile sia biologicamente che per tradizione e cultura.
La cultura del paese in cui si vive, delle organizzazioni in cui si lavora e la posizione organizzativa occupata sono tutte variabili che, in passato e ancora oggi, contribuiscono a formare lo stile di leadership.
In particolare parlo di visione olistica e di pensiero strategico.
Fin dalla preistoria le donne hanno avuto il compito di governo, non un compito di conquista: sorvegliavano la prole, avevano il compito di raccogliere i frutti, per cui erano più abituate a guardarsi intorno e per questo hanno acquisito e sviluppato una visione a 360° di quello che le circonda.
L’uomo conquistava territori, andava a caccia ed è biologicamente più portato a guardare dritto davanti a sé. Caratteristica messa in risalto anche da studi scientifici della conformazione oculare.
Noi donne ne abbiamo le prove!
Avete mai sentito dire ai vostri mariti o figli che non trovano la camicia nel cassetto dove abbiamo indicato di cercare?
Come donne siamo più abituate ad avere un pensiero strategico già nel momento stesso in cui concepiamo un figlio, in quel momento abbiamo un progetto a lungo termine da portare avanti. Oggi il progetto è a lunghissimo termine! I ragazzi restano a casa mediamente fino a 30 anni.
Lo facciamo per la collettività: li educhiamo, li accudiamo, li accompagniamo perché la collettività se ne possa avvantaggiare.
Uno studio condotto da Caliper, una società di consulenza accreditata che ha analizzato a fondo lo stile di 59 donne leader, ha evidenziato che, in generale:
- siamo più persuasive degli uomini, le donne cercano di far cambiare prospettiva e far sposare il proprio punto di vista all’interlocutore più spesso degli uomini che tendono a convincere con la forza delle proprie posizioni
- siamo più pragmatiche, abbiamo più bisogno di fare
- abbiamo maggiori capacità relazionali (flessibilità, empatia, socialità)
- maggiore capacità di ascolto degli uomini
- siamo generalmente più inclusive: quando si tratta di decidere o risolvere i problemi siamo portate a coinvolgere maggiormente gli altri membri del team
- per noi è importante arrivare alla migliore decisione possibile più che difendere il nostro punto di vista iniziale
L'unione fa la forza!
Due leadership differenti ma sicuramente funzionali l’una all’altra.
Mi piace, a tal riguardo, evocare un’immagine simbolica della filosofia orientale: l’ideogramma del Tao.
Rappresenta un viandante che porta in spalla una canna di bambù ai cui estremi sono appesi due cesti: il cesto dell’energia yang (l’energia maschile, il Sole) e quello dell’energia yin (l’energia femminile, la Madre Terra).
Fra i 2 cesti alcune righe orizzontali indicano che ci deve essere un perfetto equilibrio fra le 2 energie per potere procedere lungo la via, il cammino della nostra vita.
L’invito è all’unione delle 2 tipologie di leadership e al superamento dei preconcetti che ci portiamo dietro ormai da troppo tempo.
Oggi le donne non devono più dimostrare di essere intelligenti, di essere capaci, di essere leader. Come diceva Rita Levi Montalcini
Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza
Devono fare le cose e le devono fare da donne, secondo la loro più intima essenza.
Concludo augurando un grosso in bocca a Cristine Lagarde, Ursula von der Leyen e a tutte le donne che vogliono occuparsi direttamente delle proprie finanze!
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